LUGLIO 2016 – IL GRUPPO AVE MARIA
WEISSTANNEN – CH – CANTON SAN GALLO

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Crono racconto di Luigi della vacanza gruppo Ave Maria, luglio 2016 a Weistannen

Gli amici dell’AVE MARIA partono a malincuore perché lasciano un posto meraviglioso ed una persona ancora più meravigliosa ….

Con questo pensiero di Carlo rivolto a DANIEL ci siamo salutati con un abbraccio fraterno dopo 7 giorni ricchi di vicissitudini svizzere, tra scarpinate, birre a go’ go’, visite turistiche ed uno scherzetto a Luigi, detto anche da prete, ironicamente terminato con una imprecazione montanara ed una foto che diventerà storica a suggello di una amicizia Italo/Svizzera consolidatasi sia nel maso WeisstannenValley che nel pulmino verde speranza targato CH 151139 –

Ma andiamo con ordine datando la partenza, come da orologio svizzero, alle ore 6.30 del 16 luglio, S. Maria del Carmelo, onomastico di Carmen, moglie ladina di Luigi –

La sveglia suona per tutti alle cinque e Giles e Raffaele sono gli autisti di turno, pronti a immolarsi in questo lungo viaggio di circa 500 km. e suggellare la loro arte guidatoria –

Le due vetture sono al limite del collasso ma Tiziano, da ottimo organizzatore, provvede a tutto, compreso il primo scontrino, iniziando dal caffè di ordinanza in quel di Pergine e brioche miste a sette telefonate urbane, dette anti prostatite –

Sette infatti sono i magnifici sette compagni di ventura,
– Tiziano, amministratore delegato oltre che primo cuciniere con l’aiuto di tutti e specialmente di Daniel, per la cronaca nipote di Carmen e di Luigi oltre che svizzero DOC e titolare del Maso ospitante –

– Raffaele, il siculo, ottimo organizzatore di percorsi alpini con qualche svarione …data l’età tutto è possibile –

– Giuliano, il buono, sempre in coda nelle scarpinate quasi a suggellare l’aiuto ai più deboli o incasinati –

– Sergio, ex infermiere ” dei cosiddetti mati ora invece definiti diversamente più che depressi o giù di lì ” e sempre pronto ad alchimie antimmigrazione o antipartitiche, anticorruzione –

– Giles, indiscusso grande camminatore e organizzatore di feste pro loco, per chiarezza non pro nome suo, in quel di Poveian –

– Carlo “porca puttana” grande cerimoniere, mai domo sia nelle erte che nelle furbastre ed ironiche battute –

– Luigi, quasi 81enne e quasi poeta e quasi romanziere, con l’aureola del più anziano …scusate, ma deve ripetere anche lui “porca puttana” e questa aureola proprio non la desidera, ma purtroppo è la realtà, grazie a Dio –

– Assenti, più o meno giustificati, Franco il senatore del gruppo e grande conoscitore delle nostre dolomiti oltre a Bepi ” l’ hosteraich ” per  il baffo e l’infinita scorta di berretti di sua sartoria, modello bellico 1915/1918 –

Non manca, alla partenza da Oro, un abbraccio bene augurante di Marisa, dolce metà di Giuliano –

Qualche battuta speciale di Carlo ravviva il viaggio, via Trento – Bolzano- Merano – Val Venosta – Glorenza con obbligata passeggiata turistica – Passo del Forno con rituale sosta panino condito da “misere” cinque fette di speck condite dalle classiche ombre di Prosecco Bepi da Refrontolo; ma l’allegria doma la fame con la visita alla bellissima chiesa romanica dedicata all’Ave Maria, tanto per stare in sintonia –

E ancora per infiniti tornanti al passo del Fluela, innevato a mozzafiato e arrivo quasi perfetto a Trubbach alle ore 15.39, con nove minuti di ritardo, i soliti italiani! –

Accoglienza sorridente di Margrit dal perfetto italiano, e del fratello Daniel dall’ostrogoto Italo Svizzero, ma sufficiente a creare subito armonia e soprattutto cordialità e amicizia –

La simpatia di un incontro si proietta subito sul futuro ed è contrassegnato dal desiderio di durare e nell’incontro troviamo gli amici che creano in te conoscenza perché conoscere vuol dire confrontare, condividere, sperare, aiutare e in alcuni casi anche amare –

Margrit fa da interprete, segretaria tuttofare e accompagnatrice ufficiale verso il Maso Weisstannen –

Raffaele con Giles, ottimi autisti da ringraziare, si congedano felicemente dalle loro auto, per trasbordare tutti nel mitico pulmino di Daniel che, come un capriolo, si inerpica sulle rampe verso il Maso –

Primo contatto con il Maso e dintorni e posizionamento dei letti con vivacissimi accordi per sopperire a future sopportazioni per prevedibili russamenti e arie sinfoniche di sotto schiena in stile mozartiano –

La prima cena è di gran lusso a base di oca ben precucinata dalla Dina, moglie di Giles, poche, anzi pochissime, patate dell’orto di Luigi miste a prosecco, pelati di Tiziano, traminer di Carlo, sorrisi e bocca pronta di Raffaele, Giuliano e Sergio, strudel di Carmen e altri vini a grande scelta, sfottò a perdifiato e prime gare ciappamosche tra Daniel e Giles –

Merita un nota questa brevettata gara ciappamosche perché diventerà una sinfonia tambureggiante dodecafonica per tutte le serate mangerecce, e non solo, con torneo di chi ne “ciapa di più” – la vittoria finale va a Daniel con l’evviva generale quasi da gara vatte la pesca –

Prima notte chi a ronfare, chi a sognare, altri con la solita fuga notturna anti prostatica nella toilette Svizzera con unico water, doccia semifredda ma sempre desiderata, assenza di bidè secondo tradizione locale, e finestra anti odori o profumi con vista panoramica su pendii, prati e foreste –

Ma cosa vogliamo di più in fatto di servizi ….siamo o non siamo in un Maso ad altitudine montanara con tanto di cucina attrezzatissima, il frigo, acqua corrente fresca di fonte, ed ogni confort quasi da hotel a 5 stelle ….non esageriamo !!!!  ma per noi queste comodità , accompagnate dalla simpatia e disponibilità del Daniel, valgono oltre alle cinque stelle, abituati a ricoveri alpini del mercoledì di ogni  sorta e grado –

Il secondo giorno, con la regia di Margrit, è tutto dedicato al lago di Zurigo, via Schmerikon, con inusuale sorpresa di alberi e campanili abitati da cicogne, subito immortalate a futura memoria. E così sarà per ogni anfratto, chiesa, capitello, lago e via col vento –

Si inizia con passeggiate tra viste paradisiache lungo lago, prime osservazioni alle tradizioni locali sui vari gruppi ciclistici, sempre in ordine di pedalata, vetture ad alta moda e super cilindrate, ville con giardini mozzafiato, saluti Italo svizzeri ad ogni incontro che si susseguono come un rosario e, per finire, in una stalla trasformata a ristoro tradizionale Suisse, un pranzo con i fiocchi e la presenza di Agnes quasi novantenne e automobilista perfetta, per la cronaca mamma di Daniel e Margrit oltre che cognata di Luigi –

A nostra totale sorpresa il pranzo viene offerto dalla Agnes per le 80 primavere di Luigi, ormai diventate una prassi positiva con la innumerevole parentela.

Che pacchia!

Alloggio gratis, Daniel a totale disposizione gratis, Margrit accompagnatrice gratis, primo pranzo gratis, cin cin birraiolo gratis, caffè a parte un po’ caretto – ma siamo in Svizzera! – pagato finalmente dal gruppo, e poi via per una visita interessantissima alle cave di porfido, naturalmente made in Swisse, della famiglia Kuster, zii di Margrit e Daniel e, in lontananza quasi parenti di Luigi, tanto per cambiare –

La giornata si conclude con un abbraccio ed un saluto a Margrit e un grazie ad Agnes, dopo una sosta veloce , per la classica birra, caffè o gelato, ed ammirare virate di ultraleggeri turistici sul lago –

Il caldo insolito non risparmia sudori a Daniel ed il gruppo, ma non si demorde e in reciproca simpatia tutti accaldati in fuga verso Weisstannen-

Non si sprecano le battute goliardiche semi erotiche, si fa per dire, tipo quella di Sergio su chi ad una certa età desidera il Viagra che malinconicamente finisce in una lapide cimiteriale con la frase: “mentre veniva se ne andò !!!!” e quella di Carlo : “gli svizzeri sono persone altamente quadrate che perfino gli specchi stradali sono quadrati” –

La sosta alla coop di Sargans è d’obbligo e la serata culinaria con il vettovagliamento misto portato da Treviso, confuso tra zaini, scarponi, cordini, pigiami e federe, corre veloce tra le solite battute di Daniel “no problema” o di Sergio alla classica telefonata serale a Rina ” le albicocche svizzere non costano 0.86 al kilogrammo ma 0.86 cadauna”, o del solito Carlo a Giles che non trovando la giusta posizione in branda “prova a dormire in piedi”, o di Raffaele che, per ringraziare Daniel, paventa un ottimo spagnolo “muciasgrazias” in variante al suo ormai noto ostrogoto siculotrevisan –

E, sorpresa digestiva del solito Daniel: grappe e ruta a volontà, Appenzeller per zio Luigi, Luzi per tutti –

Ma che cos’è questo Luzi? Tutti lo provano e tutti fanno un ruttino di buona digestione, e così tra un evviva e l’altro e la solita coda antiprostatica con battute inenarrabili, uno sguardo al cielo stellato ed una luna piena che fa da controluce ai rilievi alpini e ai masi d’intorno, qualche istante di silenzio e di preghiera per ascoltare estasiati il concerto delle innumerevoli cascate oltre la vallata, tutti in branda a ronfare tra sfottò e colpi di tosse o di gamba per i malcapitati compagni di stanza -.

Il martedì si presenta di buon’ora con un sole splendido e nessuna nuvola di contorno –

Si parte per il famoso giro dei cinque laghi Pizol sopra Bad Ragaz, contornati da ghiacciai, rocce vulcaniche, sfasciumi millenari, prati a perdifiato e, sorpresa finale, una panoramica infinita di ometti bene auguranti per il rientro alle funivie –

La classica birra di fine gita ci sprona ad una sosta in baita da comuni amici di Daniel, mentre una coppia di cani amoreggia e non solo, con una velocissima sorpresa erotica ed in barba ai villeggianti ammutoliti della loro animalesca spensieratezza –

Grazie Buon Dio per la meravigliosa giornata, grazie Daniel per il prezioso contributo montanaro, grazie alle Pursennid per soste culi…narie da centometristi quasi ventenni su anfratti alpini, grazie al gruppo intero “Raffaele, Giuliano, Giles, Carlo, Sergio, Tiziano e Luigi” per il consolidarsi della amicizia montanara, grazie madre natura che ci hai concesso una giornata indimenticabile –

Ed il ricordo va ad una frase di molti anni fa quando il gruppo si trovava ancora più numeroso ai soliti mercoledì: “immersi in paesaggi incantevoli ove sole e pace ci abbracciano e ci lasciamo invadere da profumi e colori” –

Perché l’amicizia montanara è come un arcobaleno – Quando si combinano le giuste quantità di gioia il risultato è un ponte colorato tra i diversi cuori – E se interviene qualche momento di crisi esso serve ad aumentare il valore della amicizia – Allora una pacca sulla spalla e una frase di buon rito o di scusa sono doni preziosi accompagnati da un sorriso che è la giusta medicina per il cuore –

La serata culinaria si conclude con la solita regia di Tiziano e partner ufficiale Giuliano sempre pronto all’aiuto in doveroso silenzio e senza ricerca di alcuna benemerenza, o Carlo e Giles a fare da contorno o Raffaele e Sergio da ottimi lavapiatti o Luigi a stare in disparte per alcune righe di promemoria utilissime a creare ricordi nel tempo –

E le sollecitazioni del gruppo affinché Luigi partecipi alla cucina restano vane, pur se giustificate per la sua ormai nota incapacità di vice o stravice cuoco o almeno da sguattero; incapacità ormai riconosciuta e consolidata nel tempo –

Ma, fulmine a ciel sereno o meglio a quasi nottata goliardica ricca di ombre e birra a gogò, le ultime otto tazze attendono il furbo che compie una acrobazia sul lavapiatti con un evviva carnevalesco a suggello della ritrovata capacità sguatteraresca dell’anziano –

Il quarto giorno è tutto dedicato alla splendida vallata di Alpenzellen, famosa per la sua alta democraticità cantonale oltre al tipico liquore digestivo e ottima birra locale ormai diventata bevanda ufficiale in tutta la Svizzera e la confinante Austria –

Un passaggio veloce a Vaduz , meta di banchieri e portasoldi più o meno ufficiali , molto desiderata dall’ex bancario d’alto lignaggio Giles e, chicca da desiderato programma, tutti ai bagni nuovi di Bad Ragaz, contornati da un golf a vista d’occhio, e montagne ormai diventate nostre amiche e compagne di ventura –

Quattro ore di full immersion acquatiche a 35 gradi o giù di lì, con varianti di zampilli a non finire e sollecitazioni ai sottopancia, quasi a diventare amorevoli desideri erotici –

Sguardi a destra e a manca per occhiate di stampo femminile, ma l’età non fa sconti e così il gruppo si deve accontentare solo di buoni propositi ma scarse anzi nulle conquiste, salvo Giuliano approcciato da una ondina mica da buttare per una chiacchierata veloce, e nulla più, con occhiate invidiose degli amici che fanno da contorno a pensieri, opere ed omissioni –

La serietà del gruppo si distingue al di là delle classiche barzellette e qualche sguaiata più o meno erotica, dei frasari e delle fantasticherie accompagnate da qualche sogno avvincente e nulla più ed è nota positiva che fa onore ad ognuno –

E la notte in branda corre veloce, chi a sognare che a rigirarsi su coltri ormai non più linde per via del monito dantesco “e col cul facea trombetta” –

Arriva anche giovedì per una sgambata alle sorgenti di Bad Ragaz, ai bagni vecchi della stessa, alla grotta Tamina, al museo e soprattutto a verificare che l’acqua delle terme è veritiera e non riscaldata – L’occasione è così propizia per capire che gli svizzeri fanno le cose sul serio, senza per questo denigrare in continuazione la nostra amata Italietta –

Siamo seri! Il paragone tra i due Stati è improponibile, vuoi per le diverse storiche vicissitudini politiche, vuoi per il clima, vuoi per circostanze politiche nettamente differenti, vuoi per la caratteristica educativa formatasi nel tempo molto diversa dalla nostra mentalità, acquisita lungo decenni se non secoli –

Evviva ai prodi AveMariani che tra nuotate, scherzi d’acqua e qualche esercizio ginnico di relax trovano anche il tempo di smarrire e ritrovare oggetti personali, addirittura gridare al ladro, al ladro!!!!! per mutandone e vettovagliamento vario abbandonato dio sa dove, addirittura disturbare a oltranza i vari imperterriti gendarmi messi a disposizione dei carcerati acquatici per intensificare la ricerca del bracciale di riconoscimento senza il quale non si poteva uscire dalla prigione, …..errata corrige , dall’anfiteatro acquatico –

L’età non ha confini ma i confini sono pietre miliari se la mente accompagna l’azione e le valvole cervellotiche sono in ordine preciso affinché ogni azione venga catalogata secondo esatti movimenti corporei –

E daje , termine ciociaro per fare piacere al Carlo originario da quelle parti !! , con questi vecchietti un po’ arzilli, un po’ consumati, ma altrettanti bellicosi e fuori norma rispetto ai pari età –
Venti vasche di Sergio, tre ore e passa di giochi acquatici del resto del gruppo , sauna per tutti, cosa vuoi di più dalla vita in confronto ai pari età spesso chiusi in bettole al gioco della briscola o tressette con il ripetuto giro di ombrette che di giorno in giorno fanno allargare la cintola e il sottopancia –

La serata si conclude con un breve battibecco, ci voleva anche questo per creare successivamente le scuse d’obbligo e la ricompattata amicizia con la mediazione di Giles ed una salutare nuotata presso comuni amici svizzeroti di pari nostra età, condita da solite cortesie ormai diventate abituali – nuotare con contorni alpini è motivo di spensieratezza unitamente ai soliti grazie ormai diventati rituali –

E, a cena, povero Luigi ormai preso a bersaglio dall’antecedente scherzetto di ultrapeso in zaino con tanto di foto da incorniciare nei ricordi –

Ma le noci e le uova della Rina moglie di Sergio, l’arrosto di Erminia moglie di Raffaele, il cabernet di Giuliano e Giles, oltre ai formaggi di malga locale fanno da cornice ai mugugni ironici di Luigi e ai sorrisi compiacenti di Daniel per lo scherzo ormai brevettato in flash fotografici, complice anche Tiziano e le ironie del gruppo –

La sveglia del penultimo giorno d’altura ci fa meditare non poco sulla giornata che si presenta plumbea; ma il gruppo ancora più compatto crea un programma pieno di novità e così via per Einsiedeln dove, compiacente il ritrovato sole, troneggia una basilica benedettina ricca di fascino religioso e di cultura barocca ed un Cristo a braccia aperte in segno di buona volontà –

Il rientro è propizio per una scampagnata nel paese da fata morgana dedicato alla famosa fiaba di Heidi – E anche noi siamo diventati bambini tra pecorelle, caprette, galli in sintonia con chiocce e mucche con relativi vitellini – Perché diventare bambini ti dona spensieratezza, allegria e soprattutto semplicità –

Bando però al detto popolare che più vecchi si diventa più si diventa bambini …sarà vero? Per ora questo monito è bandito dal gruppo, salvo la momentanea complicità di Heidi –

Daniel, sempre più amico tra amici, ci invita ad una serie di assaggi enotecnici in una cantina di sua ottima conoscenza, i cui calici sono ricchi di vivacità esaltanti con suggestive ed inusuali proclamazioni di Luigi, quasi sommelier di tempi remoti, anzi remotissimi –

Sapori di fruttato con sottofondo di profumi d’alga marina, di more e di marasche, conditi da movimenti di labbra e sguatteramenti di mascelle da consolidati assaggiatori che fanno da cornice ad un prezziario non proprio adatto ai poveri pensionati presenti, ma transeat, in barba alla differenza pensionistica Italo Svizzera e via con ordinazioni di Riesling, Pinot nero, Cabernet millesimato ed invecchiato in fustini di rovere barricch –

Con portafoglio un po’ sgonfiato, visi quasi paonazzi, tutti al maso per la serata di gala, tanto attesa dal gruppo e sotto la regia di Daniel, imperterrito patron della griglia con braci profumate di resina alpina –

Una grigliata da sogno invade il gruppo, anche per festeggiare l’anniversario di matrimonio di Raffaele e per ascoltare o proclamare battute a iosa, più o meno boccaccesche, di ogni AVEMARIANO –

Purtroppo come in tutti i sogni e le giornate da favola, l’avventura Svizzera porge al termine e, salutato il maso che offre al gruppo un po’, anzi, molta malinconia, discesa silenziosa verso Trubbach per l’ufficiale partenza via Treviso –

Ma qualche momento nostalgico da parte di Luigi, offre la possibilità di una profonda meditazione dello stesso,  che si apparta per ricordi felici di un tempo vissuto con il cognato Vito, grande scalatore oltre che amico, su quella valle e specialmente sulle montagne ladine e si fa serio in un breve stato d’animo di inquietudine per la tragica scomparsa dell’amico –

Il paesaggio d’intorno è anima, è sentimento, è simbiosi felice con l’evolversi di attimi che si affratellano quasi d’incanto – la montagna ora si presenta ricca di nuove e intense emozioni, con i profili delle valli e degli orizzonti profondi – è un soffio di amarezza mista a felicità profonda che lo fa trovare in pace e serenità –

Dopo una breve estasi di complicità per un saluto alla tomba di Vito e il sorriso invocato anche dagli amici, il gruppo si ricompatta e l’abbraccio a Daniel misto ad un grazie di cuore riporta la compagnia alla realtà della vita quotidiana con il ritorno alla base famigliare –

Resta ancora una visione di insieme alle montagne e paesaggi circostanti con la cornice di cascate e boschi di incanto degne di un quadro del Trentino Segantini –

Un piatto tipico altoatesino in quel di Lagundo, da Ruster, ben programmato da Giuliano e accompagnato da cinguettii furbeschi di passeri saltellanti sulla tavola imbandita, conclude la settimana mangereccia ad alta tensione –

A seguire una scorpacciata di vino in quel di Mezzocorona ed un gelato feltrino per una sosta contabile con la regia di Tiziano che è epilogo finale di ritorno alla base –

E tutti appagati come pecorelle e montoni che scendono a valle e per il conto finale non salato e soprattutto esatto come da ormai sottrazioni e somme svizzere tendenti al millesimo, un arrivederci al prossimo mercoledì dell’AVE MARIA, diventa d’obbligo, compreso Raffaele che la serata antecedente, a torto o a ragione, si era incaponito in quisquilie cartacee lette o non lette, viste o non riviste, latitudini e altitudini invecchiate “sarà vero?”, percorsi e sentieri trasformati in gironi danteschi …ma la verità sarà fecondata e partorita alla prossima scarpinata dolomitica detta Olivieri, se ci sarà, e ora motivo di prese in giro da tacchinotti sguaiati ma ricchi di amicizia in un sollazzare sull’aia montanara –

Tutto è bene quel che finisce bene, tutto scompare se si ritrova serenità e il gruppo è un esempio per i posteri di ogni latitudine, grado e censo –

E, con i classici brevettati vocaboli e frasari  “organisemose” e “anca stavolta ghea gavemo fata” tutti ad abbracciare le dolci metà, provare o provocare qualche stretta alle anche e non solo, e soprattutto aprire gli zaini, più o meno intrisi di sudore modello Suisse, per una o più lavature unitamente ad un racconto dei sette giorni di avventure elvetiche del Canton S. Gallo e dintorni –

Grazie Margrit, grazie Daniel, grazie alla nonesa/svizzerota Marianne, “coordinatrice madre badessa” e  sorella di entrambi, per i consigli a distanza e soprattutto grazie reciproche ad ognuno di noi –

Ciao da Luigi “un po’ chiacchierone, poco anzi niente aiuto cucina e sguattero, forse simpatico, forse godereccio, forse poeta, forse religioso, forse avaro ma non troppo anzi per niente ma solo per creare gruppo di allegria, forse dio sa quanto altro” …a Voi la ricerca dei pregi e dei difetti, come per ognuno AveMariano –

La montagna con i suoi percorsi ci accompagnerà nei prossimi mercoledì con altri amici e insieme guarderemo estasiati declivi, alture, laghi, guglie, paradisi invernali e tramonti fiabeschi, saremo presenti ad ogni passo, daremo piena attenzione all’altra persona, alle nostre parole e all’ascolto –

Ci guarderemo ancora attorno e vedremo quanto vasta sia la vita, osserveremo quasi incantati gli alberi, i fiori e le nuvole bianche e il cielo senza limiti – Ascolteremo il canto degli uccelli, il passo dei camosci, il sibilo delle marmotte e sentiremo la freschezza della brezza –

Lo sguardo tra immense valli, prati, foreste, e sentieri luminosi ci donerà serenità e ci sentiremo vivi, nonostante la carta di identità sempre più logora

Cammineremo sulle erte come persone libere e sentiremo i nostri passi farsi ora leggeri ora pesanti, ma ogni passo dona gratitudine sulla terra -E i fiori d’intorno saranno il sincero omaggio al Creatore e i loro profumi doneranno ambrosia e volontà per ritornare ogni mercoledì a sognare – E così si perpetua, a Dio piacendo, la vera amicizia in armonia con il creato –

Ma quel che conta di più, tutti uniti per una sana passione montanara che forma sincera solidarietà –

Luigi